Il fatto

I sindacati “diffidano” la Di Medio: «De Benedictis torni ad indossare la divisa»

La Redazione
La diffida dei sindacati alla sindaca Di Medio
La sindaca ha concesso all'ex comandante di non indossare l'uniforme. Ma i sindacati contestano il provvedimento e anche il grado di "maggiore" concesso
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Il maggiore Luigi De Benedictis non può svolgere le sue funzioni in borghese, deve indossare la divisa.

È quello che chiedono le segreterie provinciali dei sindacati dei lavoratori del Settore Polizia Locale DICAPP, CGIL-Funzione Pubblica e UIL-FPL, che hanno inviato nei giorni scorsi alla sindaca Maria Pia Di Medio una “diffida” affinché proceda immediatamente a sanare una situazione che si pone, a detta delle stesse organizzazioni sindacali, al di fuori della legge.

Ma non è tutto.

I sindacalisti – e colleghi del De Benedictis – contestano anche il grado assegnato all’ex comandante della Polizia Municipale.

C’è scritto tutto nella nota giunta a piazza Moro lo scorso 17 maggio.

«Premesso che – si legge nel documento inviato in Comune dai segretari provinciali – con nota prot. n 12713 del 20.09.2017, il sig. Sindaco dott.ssa Maria Pia Di Medio disponeva che il Magg. (?!?) dott. Luigi De Benedictis svolgesse il suo servizio presso la Polizia Municipale in abiti borghesi rinunciando ad indossare la propria divisa, già fregiata di gradi maturati, fino a nuova disposizione; tale grado (maggiore) non poteva essere concesso (come invece accaduto nel 2010), in quanto al Comandante della Polizia Locale di Cassano delle Murge spettava il grado di Capitano (Legge regionale n. 2/89), né può concedersi oggi ai sensi della L.R. 37/2011 e del R.R. 11/2017, con i quali si conferma il grado di Commissario (ex Capitano); la nota prot. AOO_SP0V/640 del 31.05.2017 a firma del Vicepresidente della Giunta Regionale Dott. Antonio Nunziante aveva evidenziato l’arbitrarietà di tale conferimento, si diffida – scrivono i sindacati – il sig. Sindaco a ritirare in autotutela tale disposizione, atteso che tale provvedimento è viziato per incompetenza in quanto non spetta allo stesso autorizzare tali disposizioni; ad obbligare il dott. De Benedictis ad indossare la divisa ed il grado di Commissario (ex Tenente), così come confermato dalla suddetta nota del dott. Nunziante».

Da qui l’invito delle organizzazioni sindacali al segretario generale del nostro Comune «a vegliare sul corretto rispetto delle leggi e regolamenti sopra citati».

Ma perché la Di Medio ha concesso a De Benedictis di non indossare l’uniforme? Secondo voci di palazzo il provvedimento servirebbe a “nascondere” al pubblico una situazione insolita (e forse un po’ imbarazzante) che vedrebbe l’attuale responsabile della Polizia Municipale dare ordini ad un sottoposto che pure ha un grado più alto. Una immagine che, se le lagnanze dei sindacati fossero fondate e confermate, restituirebbe molto bene il caos e la confusione che sembra regnare a Piazza Moro negli ultimi tempi, come le minoranze hanno più volte segnalato.

«Nel caso in cui entro trenta giorni dal ricevimento della presente – concludono i sindacati –, non si provvederà a quanto disposto dalle norme e dalla nota della Giunta Regionale, lo scrivente inoltrerà formale comunicazione a quest’ultima, oltre a valutare eventuali profili di natura penale da segnalare alla competente autorità giudiziaria».

La diffida è firmata dal delegato territoriale DICCAP Vincenzo Giustino, dal segretario territoriale Funzione Pubblica CGIL Antonio Lorusso e dal segretario territoriale UIL-FPL Isabella Cantore.

Intanto c’è da segnalare che ieri il consigliere comunale Santorsola (Primavera Cassano) ha presentato l’ennesima interpellanza con la quale torna a chiedere alla maggioranza la documentazione che proverebbe, secondo la sindaca Di Medio, la legittimità della nomina di De Benedictis a comandante della Polizia Municipale di Cassano.

«La realtà documentale dei fatti – aveva dichiarato la sindaca esponente di Fratelli d’Italia commentando i decreti di archiviazione della Corte dei Conti per lei e per l’ex sindaco Vito Lionetti – è stata finalmente acclarata, documenti alla mano».

Documenti che, nonostante le promesse di renderli pubblici, nessuno però ha mai visto.

Tanto che la loro esistenza fu bollata da Lionetti come una vera e propria “fake news”, una bufala insomma.

La risposta abbozzata ieri in Consiglio comunale dalla sindaca Di Medio – che si è sostanzialmente dichiarata nella impossibilità di rispondere alle richieste del consigliere Santorsola – sembra accreditare, almeno per il momento, questa affermazione.

martedì 29 Maggio 2018

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