Transizione ecologica

Compostaggio domestico: a sei anni dall’introduzione, che fine ha fatto?

Pasquale Molinari
Pasquale Molinari
Compostaggio
Compostaggio domestico
Come procede il processo di questa pratica ecosostenibile che da nuova vita al rifiuto urbano più prodotto? Una riflessione e una proposta di Legambiente
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Nell’economia circolare i rifiuti organici rappresentano una componente importante sia rispetto al totale dei rifiuti prodotti sia rispetto agli obiettivi di riciclaggio e recupero. Quanti rifiuti organici (scarti alimentari di cucina e scarti del giardino e dell’orto) produciamo? Ogni persona produce in media:
• 50– 60 kg/anno di rifiuti organici di cucina
• 3 – 4 kg di rifiuto organico/mq di superficie di un giardino.
Una famiglia di tre persone con un giardino di 200 metri quadri produce in un anno 700-1000 Kg di scarti compostabili che equivale alla possibilità di produrre ogni anno 300-400 Kg di compost. Secondo i dati di Legambiente una famiglia media che realizza un sistema di compostaggio domestico, arriva a risparmiare anche 60 euro all’anno sulla tassa sui rifiuti. Per chi è single e vive in una casa di circa 50 mq, il risparmio arriva a circa 21 euro. Una coppia che vive in un appartamento di 60 mq potrà risparmiare anche fino a 38,13 euro.  Non a caso molti comuni italiani stabiliscono nei loro regolamenti locali la possibilità di ottenere delle riduzioni sulla TARI se i cittadini, che dispongono di un orto e/o giardino, realizzano un sistema di compostaggio domestico mediante l’assegnazione, in comodato d’uso gratuito, di compostiere e l’attribuzione di agevolazioni alle famiglie/cittadini che effettuano il recupero della frazione organica dei rifiuti. Lo sconto sulla tassa rifiuti è deciso a livello locale dai singoli comuni con appositi regolamenti.

Facciamo una premessa. Con l’entrata in vigore dell’imposta unica comunale, la TARI è la nuova tassa sui rifiuti che ha sostituito, a decorrere dal 1° gennaio 2014, i vecchi tributi dovuti al Comune relativi al pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti come TARSU, TIA e TARES. Il nostro comune ha approvato il Regolamento per la disciplina della componente tassa rifiuti (TARI) dell’imposta unica comunale con D.C.C. n. 21 del 04/09/2014 (aggiornato con le modifiche introdotte dalla D.C.C. n. 10 del 30/04/2015).
Mentre il Regolamento Comunale per l’attività di compostaggio domestico della frazione umida e verde dei rifiuti urbani – Istituzione dell’Albo Comunale dei Compostatori è stato approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 del 31/10/2016. Quest’ultimo regolamento definisce le modalità di compostaggio domestico (art. 7-8-9), i soggetti interessati, denominati Compostatori, con le relative modalità di adesione, iscrizione all’Albo Comunale dei Compostatori, formazione (art. 10-11-12) oltre alle agevolazioni/verifiche per accertare la corretta attivazione e pratica del compostaggio domestico (art. 14-15). Molto interessante è la parte dedicata alla formazione dove “i contribuenti si impegnano a frequentare obbligatoria, in occasione della prima adesione, il corso sul compostaggio che viene organizzato annualmente dal Comune, l’inserimento nell’Albo Comunale dei Compostatori, che viene tenuto presso il Servizio Ambiente ed Igiene Urbana comunale con la consegna dell’adesivo da esporre all’esterno dell’abitazione per segnalare agli operatori la pratica del compostaggio”. Altrettanto interessante è la parte che disciplina la “riduzione tariffaria legata al compostaggio domestico quantificata nella misura percentuale del 10% della tariffa, con effetto dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione di apposita istanza in cui il contribuente attesta di voler praticare in modo continuativo il compostaggio. Questa istanza ha effetto anche per le annualità successive salvo modifiche delle condizioni ad esse sottese e fermo l’obbligo del contribuente di dichiarare tempestivamente al Comune l’eventuale successiva cessazione di detta attività di compostaggio.. omissis.. Tale riduzione sarà avviata previa predisposizione dell’albo dei compostatori da parte dell’Ufficio preposto alla gestione del compostaggio (come stabilito dall’art. 14 comma 2 del regolamento sulla TARI)”. Ma dopo 6 anni dall’adozione di questo regolamento come procede il processo di compostaggio domestico? Quanti cittadini hanno scelto di effettuare questa buona pratica per la riduzione e recupero dei materiali biodegradabili (umido)? Va tutto bene per i Compostatori? A riguardo è stato redatto l’Albo dei Compositori contenenti i dati delle utenze che hanno effettuato il compostaggio e che sono risultati in regola con i controlli di volta in volta effettuati dagli uffici ai sensi dello stesso regolamento? E nel caso, tale Albo è stato reso pubblico quale segnalazione, promozione, attivazione, supporto e controllo delle buone pratiche di sostenibilità attuate a livello locale? Chi si occupa della formazione sul compostaggio? Il diritto alla riduzione tariffaria è materialmente riconosciuto nella prima emissione utile del ruolo di riscossione della tassa rifiuti? Come Legambiente ricordiamo che il compostaggio ha diversi benefici ambientali, energetici ed economici: a partire dalla riduzione dei rifiuti a monte (30-40% in peso) e dal loro migliore recupero. Azioni che rappresentano le principali priorità nei processi di gestione dei rifiuti secondo la direttiva europea 2008/98/CE recepita in Italia dall’art 179 del D.lgs. 03/04/2006 n° 152 (Codice dell’Ambiente). Oltre alla riduzione dei consumi energetici per il trasporto e lo smaltimento (pratica a km 0) con conseguente riduzione dei costi di smaltimento e delle emissioni inquinanti. Inoltre il compostaggio fa risparmiare sull‛acquisto di fertilizzanti per l‛orto/giardino garantendo una fertilità naturale del suolo (con una migliore ritenzione idrica e lavorabilità) e una riduzione delle emissioni di Co2. È l’esempio perfetto di come l’economia circolare può rappresentare una soluzione vincente per contenere gli sprechi, ridurre l’inquinamento e creare risorse ottenendo anche un alleggerimento delle tasse. Insomma una soluzione di successo alla portata di tutti i cittadini.
Compostare è facile ma deve essere altrettanto facile ricevere l’agevolazione economica prevista dal Regolamento Comunale: riduzione che come Legambiente proponiamo di incrementare al 20% per incentivare la riduzione dei rifiuti organici (che significa anche meno costi di gestione) e alleggerire la tariffa a vantaggio dei cittadini, specie in questo particolarmente momento storico. Ma allo stesso tempo proponiamo di estendere queste buone pratiche anche a quelle comunità che non hanno uno spazio esterno (giardino), attraverso la sperimentazione di compostiere comunali di piccole dimensioni da installare nei pressi di condomini, orti urbani (anch’essi da sperimentare),bar, ristoranti, agriturismi,B&B (da mettere in rete), scuole, case di riposo dove poter conferire quotidianamente il proprio umido. Le compostiere di comunità, così pensate, non producono maleodoranze e possono essere gestite direttamente dai cittadini (comunità) aderenti con l’eventuale supporto di associazioni per la formazione e corretto svolgimento del compostaggio e distribuzione del compost prodotto. Cassano può e deve diventare un laboratorio circolare aperto a progettualità per il riciclo, riuso e trasformazione dei rifiuti in risorse.

(l’autore è presidente di Legambiente Cassano)

sabato 24 Dicembre 2022

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