Transizione Ecologica

Pesticidi nel piatto: nessuno vuole mangiarli, ma la politica non decide di fermarli con l’agroecologia

Pasquale Molinari
Pasquale Molinari
Pesticidi in agricoltura
Pesticidi in agricoltura
A tavola solo un alimento su due è senza residui di pesticidi. Una riflessione sull'ambito locale a partire da un’indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con Alce Nero
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Quanti pesticidi ci mangiamo? A tavola solo un alimento su due è senza residui di pesticidi. In pratica solo il 54.8% dei cibi è senza residui di pesticidi. Nel 44,1% dei casi, dato in crescita, tracce di uno o più fitofarmaci. La frutta è la categoria più colpita: oltre il 70,3% dei campioni contiene uno o più residui (novanta le sostanze attive rintracciate): da segnalare l’uva da tavola (88,3%), le pere (91,6%) e i peperoni (60,6%). Tra gli alimenti trasformati, il vino e i cereali integrali sono quelli con maggior percentuali di residui permessi, contando rispettivamente circa il 61,8% e il 77,7%. Il dato arriva da un’indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con Alce Nero che è stata condotta su 4.313 campioni di alimenti di origine vegetale e animale, compresi i prodotti derivanti da apicoltura di provenienza sia italiana che estera, analizzati nel 2021. Tra i pesticidi più rintracciati, Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil, Azoxystrobina, Tubeconazolo e Fluopyram. Pesticidi che non agiscono solo sugli insetti e sull’ambiente ma anche sulla nostra salute. L’acetamiprid genera, ad esempio, alterazioni permanenti dello sviluppo neurologico attraverso danni funzionali e anatomici, anche per esposizioni molto basse ma croniche. Purtroppo è ancora troppo diffuso l’impiego di sostanze chimiche di sintesi sia in ambito agricolo che in ambito comunale/urbano.

A livello locale come Legambiente ci chiediamo il perché si vuole continuare ad effettuare ripetuti interventi di disinfestazione (persino calendarizzati dalla primavera all’autunno) mediante irrorazione di prodotti fitosanitari, ovvero pesticidi, utilizzati per eliminare o tentare di tenere sotto controllo organismi considerati dannosi, tipo insetti (zanzare adulte) funghi, parassiti delle piante (lecci) dimenticando che il più pericoloso è l’uomo. Perché siamo fortemente convinti che la promozione delle Buone Pratiche per salvare vita e salute può e deve partire dall’ambito urbano (decoro, gestione totalmente biologica del verde pubblico) per diffondersi come modello virtuoso nella comunità locale, tra gli agricoltori, gli orticoltori, le aziende agricole (verde privato, agroecologia, biodiversità, aziende green..) e proseguire nel turismo sostenibile, nel recupero delle campagne giardino, nella rigenerazione urbana e nella creazione di un Biodistretto Cassanese che significa agricoltura di qualità ovvero cibo che porta salute, riduce i cambiamenti climatici e aumenta la fertilità dei suoli ma anche opportunità economica, sociale e culturale.

Non a caso è proprio l’Europa che ci chiede di ridurre del 62% l’impiego di pesticidi entro il 2030. Ad oggi in Italia l’agricoltura biologica ha raggiunto il 17,4% di superficie agricola utilizzata.
E allora ai nostri decisori politici locali chiediamo di unire la bellezza del territorio al benessere della collettività, vietando l’uso dei pesticidi chimici nelle aree pubbliche e private, a favore di alternative sostenibili (organismi competitori e fitofarmaci di origine naturale), introducendo anche un regolamento per l’uso dei prodotti fitosanitari (pesticidi) nelle aree agricole ed extra-agricole che deve prevedere l’abolizione della chimica in tutte le nuove coltivazioni e due anni di transizione per gli agricoltori che utilizzano abitualmente i pesticidi nei loro campi.

Una scelta che può avere ripercussioni significative anche a livello d’immagine e di ritorno turistico favorendo anche l’adesione di altre realtà. Sempre più persone, infatti, nella scelta della propria destinazione di vacanza, fanno attenzione all’aspetto della sostenibilità. Nella consapevolezza degli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute che derivano dall’esposizione ai pesticidi.
A riguardo ricordiamo che l’Associazione Borghi Autentici d’Italia ha avviato una collaborazione con la Rete Europea delle “Città Libere dai Pesticidi” promossa da PAN Europe – Pesticide Action Network con un protocollo che impegna i Comuni aderenti, tra cui Cassano delle Murge, ad attuare una visione “libera dai pesticidi” attraverso un piano d’azione con obiettivi quantitativi, calendari e misure per eliminare progressivamente tutti i pesticidi nelle aree pubbliche sotto il controllo del Comune, compresi piani per l’eliminazione progressiva dei pesticidi dalle aree private con accesso pubblico e dalle aree agricole in prossimità dei luoghi abitati. Oltre a promuovere con una campagna di informazione la consapevolezza sui pericoli dei pesticidi ed incoraggiare i cittadini a diventare parte attiva del progetto incentivando l’uso di alternative sostenibili negli orti e nei giardini privati. Mentre al governo e alla politica chiediamo di mettere in primo piano lo stretto legame di causa ed effetto che esiste tra esseri umani e Pianeta (vedi emergenza sanitaria ancora in atto) e quindi di avviare e coordinare un vero cammino di transizione ecologica verso la direzione dell’agroecologia, a partire dagli strumenti necessari per la messa a terra della legge sul Bio.

(l’autore è presidente di Legambiente Cassano)

mercoledì 21 Dicembre 2022

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