L'analisi

Comuni Ricicloni: cosa è cambiato a Cassano in 9 anni di raccolta porta a porta?

Pasquale Molinari
Pasquale Molinari
Raccolta differenziata a Cassano ©CassanoLive
Raccolta differenziata a Cassano ©CassanoLive
La raccolta differenziata dal 2013 ad oggi è passata dal 54.1% al 72%: ma basta? La proposta: tariffazione puntuale, campagne, attività e progetti per un Comune veramente "riciclone"
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Come Circolo Legambiente ricordiamo l’avvio storico a metà 2013 (maggio) della raccolta domiciliare “porta a porta” che ha di fatto cancellato la raccolta stradale sul territorio cassanese. Per questo siamo abituati ad analizzare più indicatori per avere un quadro completo della gestione dei rifiuti urbani, in un’ottica di miglioramento continuo del sistema.

La sola percentuale di raccolta differenziata (RD), che per il nostro Comune si è attestata nel 2021 al 72% (rispetto al 71% del 2020 e al 71.4% del 2109) è certamente una misura importante, ma deve essere accompagnata, specie dopo 9 anni di raccolta domiciliare “porta a porta”, da altrettanti indicatori su cui puntare con strategie e politiche ambiziose per ottenere risultati di qualità per un sistema di raccolta e gestione efficace dei rifiuti. Motivo per cui la normativa europea e nazionale negli ultimi anni sta introducendo sempre più parametri di qualità della RD monitorando altri indicatori, anche in relazione ai nuovi obiettivi previsti dal Pacchetto sull’economia circolare.

Alcuni di questi indicatori sono ad esempio il numero di adesioni (famiglie) al compostaggio domestico.
A riguardo ricordiamo che nel 2012 il nostro Comune ha ricevuto 1000 compostiere da 310 L. Che fine hanno fatto?

Altri indicatori sono le iniziative di riduzione dei rifiuti avviate sul territorio comunale (ecosagre, azioni plastic-free, Centro del Riuso Comunale..).

Un altro indicatore molto importante è la quantità di rifiuto secco residuo pro capite che mostra fino a dove una comunità può ridurre la produzione di rifiuti (indifferenziati) non avviabili alla filiera del recupero.

A riguardo la quantità di rifiuto secco residuo pro capite nel nostro comune per il 2021 è ancora troppo alta: 111.90 kg/anno/abitante.

Non a caso, da quest’anno, Legambiente ha premiato solo i Comuni davvero virtuosi, ovvero quelli che sono riusciti ad abbattere la quantità di secco residuo al di sotto di 75 kg annui per abitante, e non più quelli che hanno superato solo il 65% di raccolta differenziata: Cassano non è più un Comune Riciclone in quanto non presente tra i Comuni Rifiuti Free e ne tanto meno tra le Menzione Speciale Teniamoli d’occhio (Comuni che seppur non avendo raggiunto l’obiettivo dei 75 kg/anno/abitante di secco residuo, si sono mantenuti sotto la soglia dei 100 Kg/anno/abitante).

Per questo, come Legambiente, siamo fortemente convinti che per raggiungere questo obiettivo diventa determinante applicare il sistema di tariffazione puntuale in nome del principio chi inquina paga, in quanto la vecchia tariffazione legata al numero degli occupanti e alla superficie degli immobili non incentiva i cittadini a differenziare con maggiore attenzione i rifiuti e a ridurre il conferimento di secco residuo. Perché ricordiamo che sono i cittadini ad avere un ruolo primario nella corretta raccolta differenziata e nella riduzione dei rifiuti.

Tariffazione puntuale a cui affiancare campagne, attività e progetti finalizzati al contenimento della produzione di rifiuti tra cui:

Compostaggio di comunità da poter avviare nelle scuole, vivai, mercato settimanale, quartieri, condomini, orti urbani. Una buona pratica che andrebbe ripresa e diffusa con la giusta informazione;
● il Centro del Riuso nell’Isola Ecologica da affidare a cooperative/associazioni con magari l’inserimento di soggetti svantaggiati per intercettate, trattare e rimettere in circolo materiali (per vendita/baratto o per donazioni ai bisognosi attraverso la rete degli operatori sociali comunali e le stesse associazioni) come tessili e abiti dismessi ma anche piccoli manufatti o oggetti più voluminosi (Mobili, elettrodomestici..)
● campagne volta a ridurre l’utilizzo dei prodotti monouso nei bar e ristoranti
● distribuzione di cestini comunali per la raccolta differenziata da installare all’interno di bar e ristoranti, scuole..
utilizzo di stoviglie biodegradabili negli eventi promossi sul territorio comunale con relativa istituzione di un regolamento per le ecosagre
azioni plastic-free per ridurre l’uso delle bottiglie di plastica negli edifici scolastici e uffici comunali con installazione di erogatori d’acqua potabile e distribuzione di borracce di alluminio
● campagna di diffusione per l’utilizzo dei pannolini ecologici lavabili (magari con contributi per l’acquisto tramite apposito bando) al fine di diminuire la produzione di rifiuti indifferenziati e di attivare un percorso virtuoso teso a un minor consumo delle risorse ambientali necessarie alla produzione dei pannolini usa e getta.
● campagna di sensibilizzazione e di supporto al cittadino sull’uso e la scelta di prodotti più sostenibili per animali, come le lettiere compostabili e biodegradabili, attraverso il coinvolgimento diretto dei medici veterinari (uno studio ha dimostrato come un solo gatto domestico produce infatti oltre 200 kg di rifiuto secco in un anno, costituito quasi esclusivamente da lettiera non riciclabile)
● bene la lotta all’abbandono selvaggio dei rifiuti (a cui va associata anche la battaglia al “mozzicone selvaggio”) con sistemi di videosorveglianza, fototrappole da abbinare ad un servizio di controllo (vedi situazione Isola Ecologica) integrati ad una rete di guardie ambientali, controlli e sanzioni da parte della polizia locale. Dati (numero di sanzioni irrogate e proventi) che devono essere resi pubblici con un bollettino mensile e usati per obiettivi specifici, campagne informative e decoro urbano.

Tutte attività in grado di incidere sensibilmente sulla produzione o meglio riduzione di rifiuto secco residuo oltre a ridurre le spese per l’amministrazione comunale, quindi a ridurre le tasse per i cittadini.

Bene l’1% in più di Raccolta Differenziata ma dopo 9 anni bisogna andare oltre.. con idee, progettualità creative per la riduzione dei rifiuti e l’economia circolare.

Tra i 7 comuni dell’ARO BA4, la vicina Santeramo e Toritto, che solo a metà 2018 sono passati alla raccolta porta a porta, hanno ottenuto la Menzione Speciale Teniamoli d’occhio rispettivamente con il 76.1 % di RD e 78 kg/anno/abitante di secco residuo e il 73.9% di RD e 88.7 kg/anno/abitante di secco residuo.

E ancora Poggiorsini, dopo più di un decennio di RD, ha raccolto i suoi risultati di eccellenza piazzandosi al primo posto tra i Comuni Rifiuti Free con l’81.7 % di RD e 64.5 kg/anno/abitante di secco residuo: un esempio virtuoso da seguire e imitare per intraprendere con coraggio una strada che può portare Cassano verso i Rifiuti Zero.

Gli altri comuni dell’ARO BA4, Altamura e Gravina, anch’essi passati solo a metà 2018 alla raccolta porta a porta, si sono attestati rispettivamente al 67.4% e al 70.4% RD mentre Grumo Appula non ha dichiarato alcun dato sulla RD che nel 2020 si è attestata al 74.7%.

(l’autore è presidente del circolo Legambiente di Cassano)

giovedì 1 Dicembre 2022

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