Giornata mondiale dei Poveri

«No all’indifferenza verso gli “anelli deboli”». Il rapporto della Caritas con i dati della povertà a Cassano

Gianni Spina
Gianni Spina
Caritas
Caritas Italiana
Il rapporto della Caritas Italiana, presentato a Bari, fornisce la fotografia di una povertà che non sembra diminuire. «Davanti ai poveri - afferma don Lino Modesto, direttore della Caritas Bari-Bitonto - non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche»
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Sono gli “anelli deboli” della società, quelli che stanno peggio, quelli che segnano il passo, quelli che vivono condizioni di fragilità e situazioni di esclusione: sono i poveri. Il rapporto della Caritas Italiana – basato sui dati raccolti dai quasi 3mila centri di ascolto delle Caritas parrocchiali e su quelli forniti dall’Istat – presentato venerdì scorso a Bari nella sede della Caritas diocesena in occasione della “VI Giornata mondiale dei Poveri” che la Chiesa Cattolica Italiana celebra oggi – fortemente voluta da Papa Bergoglio per sollecitare la Chiesa ad “uscire” e ad incontrare le necessità degli uomini ripartendo dalla solidarietà -, fornisce la fotografia di una povertà che non sembra diminuire.

La Caritas nel suo Rapporto registra in Italia una crescita del 7,7% del numero delle persone supportate. L’anno 2022 è in ancora in corso, ma i dati raccolti fino ad oggi non preludono ad un’inversione di tendenza: da gennaio a settembre il numero di persone aiutate ha superato quelle aiutate nell’intero anno del pre-pandemia (2019). Ma quanti sono, secondo la definizione del Rapporto Caritas, gli “anelli deboli” nel nostro territorio?

Sono 3.628 le nuove persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi della Caritas presenti nelle 126 parrocchie della diocesi di Bari-Bitonto nel 2021. Che si aggiungono alle circa 18 mila persone seguite nel 2020. A Cassano – secondo i dati forniti a questo giornale dalle due parrocchie, Santa Maria Assunta e Santa Maria delle Graziesono 50 le famiglie costantemente aiutate dai volontari dei due centri di ascolto, con una netta prevalenza di nuclei familiari italiani rispetto a quelli stranieri: in totale circa 150 persone aiutate in modo permanente, con una presenza cospicua tra esse di minori e anche bambini piccolissimi.

Lavoro, beni materiali, pagamento delle utenze, sussidi e aiuti economici e sostegno socio-assistenziale sono le principali richieste ai volontari della Caritas, che in questi ultimi anni, caratterizzati dalla pandemia, hanno dovuto intensificare i propri sforzi per offrire solidarietà e aiuto.

Tornando al territorio diocesano, il Rapporto, in particolare, registra che sono state assistite 1.076 famiglie mono-genitoriali. Anche i centri di ascolto di Cassano offrono sostegno ad alcuni nuclei mono-parentali, con un solo genitore ad accudire uno o più figli (ragazze madri o genitore separato).

Le persone che principalmente si sono rivolte presso i servizi e i centri parrocchiali sono disoccupati in cerca di nuova occupazione e persone con impiego irregolare, anche a causa della pandemia.

Le 13 mense del Coordinamento Caritas che insistono principalmente sulla Città di Bari e Bitonto, hanno distribuito nel 2021, 72.057 pasti e nel 2022 al 31 ottobre, 62.082 pasti. La presenza dei cittadini stranieri all’interno delle mense Caritas è pari al 10%.

Il Centro di accoglienza notturno “don Vito Diana”, gestito dalla Fondazione “Santi Medici Cosma e Damiano” di Bitonto, nel 2021 ha ospitato complessivamente 80 uomini stranieri e 21 uomini italiani. L’associazione Micaela Onlus, ente che si occupa di donne vittime di tratta ai fini dello sfruttamento sessuale, ha incontrato 147 donne su strada, ha effettuato 8oo interventi di counseling sanitario ed interventi e relativi accompagnamenti, 243 interventi di counseling sociale, 8 accoglienze residenziali, 2 tirocini lavorativi.

Da febbraio a luglio sono state accolte dalle comunità parrocchiali e religiose 65 persone di cui 35 adulti e 30 minori provenienti dall’Ucraina. Tra queste anche la famiglia ospitata a Cassano nella casa parrocchiale (don Francesco Gramegna, nei giorni scorsi, ha lanciato un appello ai cassanesi per sostenere le spese della loro accoglienza).

Numeri dietro ai quali ci sono storie di sofferenza e disagio, di persone con un nome che chiedono accoglienza e aiuto.

«L’inverno – affermano alla Caritas diocesana – è alle porte e la crisi energetica continua a colpire le famiglie. Inoltre, l’aumento esponenziale delle bollette sta mettendo a dura prova la tenuta di diverse aziende e attività commerciali. Servono interventi urgenti e mirati per sostenere le situazioni di maggiore difficoltà. Tanti fratelli e sorelle non si rivolgono ai servizi istituzionali o alle Caritas per vergogna e per un forte senso di dignità. Quest’ultimi rischiano di diventare i nuovi poveri invisibili ai nostri occhi. Vi è la necessità di ritornare a forme di welfare di quartiere e di condominio, dove il vicino di casa sia in grado innanzitutto di intercettare vecchie e nuove situazioni di disagio ed orientarle alla rete sociale del territorio. La pandemia ha cronicizzato alcune forme di individualismo. Torniamo ad incrociare gli sguardi delle persone, a partire dai più fragili. Ora più che mai vi è un forte bisogno di comunità».

«Davanti ai poveri – afferma don Lino Modesto, direttore della Caritas Bari-Bitontonon si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede nel coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno».

I numeri del Rapporto della Caritas chiedono certamente l’impegno delle istituzioni, ma anche la sollecitudine dei cristiani e delle persone di buona volontà (che a Cassano non mancano, grazie a Dio): non stanchiamoci – è il messaggio che risuona nelle chiese in queste ore – di aiutare, di esprimere solidarietà e vicinanza ai poveri, di incrociare il loro sguardo che interroga e che mette a nudo.

Il rapporto completo è disponibile a questo link

domenica 13 Novembre 2022

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Franco
Franco
1 anno fa

Davanti alla povertà ci si fa pure qualche domanda. Cosa sta causando l’impoverimento generale di tutti gli italiani? Non sarà la guerra contro la Russia e le sanzioni che colpiscono noi stessi con l’aumento di benzina e bollette del gas ed elettricità?

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