Don Tonino Bello è 'Venerabile'. Il vescovo degli ultimi fa un passo in più verso gli altari. Oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza il prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, il cardinale Marcello Semeraro, ha dato l'ok per la promulgazione dei decreti riguardanti le virtù eroiche del vescovo di Molfetta-Ruvo Giovinazzo-Terlizzi. Si tratta di un passaggio cruciale verso la beatificazione. Nato ad Alessano il 18 marzo 1935 e morto per tumore allo stomaco il 20 aprile 1993 a Molfetta, nella stessa diocesi che aveva guidato come vescovo dal 1982, don Tonino è stato anche presidente nazionale di “Pax Christi”: nominato nel 1985, si è impegnato fortemente per l’obiezione fiscale contro le spese militari e contro il piano di militarizzazione della Puglia, nonché per la pace durante la prima “Guerra del Golfo” e il conflitto nella ex-Jugoslavia. Indimenticabile anche il suo pellegrinaggio a Sarajevo nel dicembre del 1992: la città era devastata dalla guerra nei Balcani, ma don Tonino sfidò le bombe e, a capo di un gruppo di credenti e non credenti di diverse nazionalità, cercò di mettere in atto “un’altra Onu”, per dimostrare che vivere nella concordia è possibile. Costantemente vicino alla sua gente, attento alle richieste di tutti i bisognosi, testimone di un Vangelo “scomodo”, che fosse segno di contraddizione rispetto alle storture della storia, il compianto vescovo pugliese è stato descritto da Papa Francesco con queste parole, pronunciate proprio a Molfetta nel 2018: don Tonino rivelava “il desiderio di una Chiesa per il mondo: non mondana, ma per il mondo, al servizio del mondo. Una Chiesa monda di autoreferenzialità ed estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé, non in attesa di ricevere, ma di prestare pronto soccorso; mai assopita nelle nostalgie del passato, ma accesa d’amore per l’oggi, sull’esempio di Dio”.
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