Il fatto

Rinvenuta corrispondenza del maggiore Rossani, scritta alla vigilia delle battaglie sull’Isonzo

La Redazione
Scatti dalla cerimonia in onore di Rossani e dei caduti della Grande Guerra
La Fondazione ha annunciato questa eccezionale scoperta. Domani a Bari le manifestazioni in onore dell'eroe cassanese
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Proprio alla vigilia delle manifestazioni che domani, 2 ottobre, a Bari completeranno le celebrazioni in onore del maggiore Mario Rossani, dalla Fondazione Albenzio Patrino giunge la notizia del ritrovamento di una inedita corrispondenza dell’eroe cassanese, scritta proprio alla vigilia delle battaglie sull’Isonzo.

«E’ stata rinvenuta – scrive la Fondazione Albenzio Patrino in una nota – una lettera di grande valore storico scritta dal Maggiore, nelle ore che precedevano una delle battaglie sull’Isonzo. La lettera è stata esaminata da studiosi e storici: in essa traspare tensione morale, senso del dovere, dettagli di natura tattica e un profondissimo respiro patriottico. Tale lettera sarà presentata domani, durante il seminario storico. La Fondazione tuttavia, sta compiendo uno sforzo – per la composizione grafica e la riproduzione – perché tale lettera figuri anche sul “folder” in cui comparirà la cartolina artistica, vincitrice del bando di concorso promosso da questa Fondazione, destinata all’annullo postale».

«Siamo particolarmente lieti di offrire alla comunità degli studiosi e degli storici questo documento di altissimo valore, per certi versi poetico per intensità drammatica, ma allo stesso modo scritto con la serenità d’animo autentica di un Eroe, di un Ufficiale premuroso e fiducioso nei suoi compagni d’arme ma anche di un ragazzo che scrive ai suoi genitori».

lunedì 1 Ottobre 2018

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Salvatore Caponio
Salvatore Caponio
5 anni fa

Mi spiace enormemente redarguire l’estensore di questo articolo, ma, per non essere in dissenso con la propria coscienza e sensibilità di studioso, credo sia giusto ed opportuno veicolare sempre sana ed attendibile informazione.
A tal riguardo vorrei precisare che la lettera in questione, scritta da Mario sul Sabotino il 6 agosto 1916, che tra l’altro non riporta affatto la frase resa in apertura d’articolo e non è, per ovvie ragioni, una delle sue ultime scritte dal fronte, è nota già da moltissimo tempo, in modo particolare agli studiosi che si sono occupati seriamente del giovane ufficiale.
Del resto è stata già riportata integralmente, nel 1964, nel volumetto dell’Alessandrelli e, quest’anno, nella biografia scritta dal sottoscritto.
Va apprezzato, in ogni modo, l’entusiasmo con cui

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